Le origini del gatto
domestico, denominato da Linneo Felis catus nel
1758, non risultano del tutto conosciute. La teoria più accreditata
fa discendere le varietà a pelo corto dal Felis lybica,
un gatto selvatico diffuso in tutta l'Africa e denominato, secondo
le regioni, gatto cafro, gatto fulvo, gatto di Nubia, o gatto
gigante. Per quanto riguarda i gatti a pelo lungo, normalmente
designati con il nome generico di persiani, si è creduto
per molto tempo che discendessero dal Felis manul, o gatto di
Pallade, ma da ricerche più recenti sembra che ciò sia
poco probabile.
L'unico fatto certo resta che, malgrado la somiglianza, i gatti domestici
europei non discendono dai gatti selvatici europei, poichè i gatti
domestici risultavano rari, costosi e ricercatissimi già ai tempi
dei romani, mentre i gatti selvatici erano molto diffusi in tutte le
foreste d'Europa sino al diciannovesimo secolo.
I
gatti si dividono in due grandi categorie: gatti a pelo lungo
e gatti a pelo corto. I primi vengono attualmente indicati con
il nome di persiani, i secondi comportano due rami ben distinti:
i gatti europei e i gatti esotici. I persiani apparvero in Europa
alla fine del XVI secolo. Molti li consideravano gli aristocratici
della specie. Le diverse varietà differiscono per il colore,
ma presentano tutte indistintamente un mantello lungo, folto,
morbido e lucido. Una versione particolare è il persiano
colourpoint, una delle più recenti creazioni degli allevatori
di gatti. Questa razza venne ufficialmente riconosciuta dal 1955
e la sua popolazione continua ad accrescersi.
La maggior parte delle superstizioni
legate ai gatti è nata nel Medioevo, un'epoca ostile ai
gatti, i quali venivano associati a streghe e sortilegi. A questo
animale vengono anche attribuite facoltà occulte: si dice
che possa percepire i pensieri più segreti e che possegga
un particolare potere ipnotico.
Sia
per carattere sia perché non è stato addomesticato
da molto tempo, il gatto accetta più o meno volentieri
la coabitazione con l'uomo, pur non abbandonando nessuna delle
sue prerogative di animale libero. Intende uscire quando vuole,
dormire dove si sente maggiormente a suo agio, accettare le carezze
e l'ospitalità che l'uomo gli offre quando più gli
aggrada e mangiare ciò che preferisce. In cambio offre
solo la sua bellezza e la sua grazia: non bisogna chiedere a
questo animale nessun servizio. Caccia i topi solo per suo diletto
e non per rendersi utile. Per quanto grande possa risultare il
suo affetto per coloro che lo nutrono, non accetterebbe alcun
lavoro. Ciò non significa che sia egoista, ma semplicemente
che si tratta di un animale libero, sempre in grado di soddisfare
i propri bisogni procacciandosi da solo il cibo.
A differenza del cane, il gatto
difende il proprio dominio esclusivamente contro altri gatti,
il resto del mondo non gli interessa. Si pensa che un gatto maschio
(non castrato) marchi tre territori concentrici. Il primo e più piccolo è il
suo domicilio, entro il quale non sopporta la presenza di altri
gatti maschi. Se per caso ne ammette, è perchè sa
che li dominerà completamente. Il secondo dominio si estende
intorno al primo e viene difeso con minore accanimento. Il terzo
dominio, molto più vasto, rappresenta un territorio di
caccia. I gatti appaiono estremamente legati, atavicamente, a
questo concetto di dominio, sempre accuratamente marcato con
tracce di urina. Per tale ragione questi animali soffrono per
i cambiamenti di abitazione.
L'affetto
del gatto nei riguardi dei padroni crescerà sempre se
questi lo tratteranno bene e lo faranno oggetto di mille attenzioni.
Il gatto domestico si presenta come un animale grazioso, pulito
e simpatico. I suoi movimenti appaiono armoniosi e sorprendemente
agili. Cammina con passo leggero e misurato, e se inseguito,
riesce a spostarsi in modo rapidissimo. E' un gran coccolone
e le sue fusa sono un richiamo per le carezze ma anche un ringraziamento
per il padrone. Spericolato come pochi altri animali, ama saltare
da un balcone all'altro o arrampicarsi sugli alberi, anche se
spesso trova difficolta' a scendere e rimane li', impaurito,
tra i rami. E' un gran pigrone, adora oziare e dormire, si stiracchia
di continuo con movimenti fluidi e sinuosi.
In qualsiasi modo cada, il gatto
riesce sempre a toccare terra con le zampe, grazie al suo senso
dell'equilibrio e alla sua straordinaria agilità che gi
permette di girarsi in aria. Se poi la caduta è lunga,
la coda fa da timone. Il gatto sa anche nuotare, ma lo fa solo
eccezionalmente, visto che non ha proprio un buon rapporto con
l'acqua. Generalmente dorme appoggiato su un fianco, ma possiede
un senso del confort personalissimo, tant'è vero che spesso
assume le posizioni più strane, soprattutto nel dormire!
Nel
gatto, tatto, vista e udito sono i sensi più sviluppati,
mentre l'olfatto è meno sensibile. I peli che compongono
i baffi o vibrassi, sono sensibili organi tattili. Il gatto possiede
una vista eccellente sia di giorno che di notte, infatti la sua
pupilla si dilata e si contrae secondo l'intensità della
luce. Ha anche uno spiccato senso della pulizia e nasconde con
cura i propri escrementi sottoterra o nella lettiera che il padrone
gli mette a disposizione. E' importante pulire spesso la lettiera
perche' se e' troppo sporca il gatto preferira' non usarla e
fare i suoi bisogni negli angoli piu' nascosti della casa.
Il temperamento del gatto può essere
riassunto in tre punti: l'individualismo, l'orgoglio e l'amore
per la solitudine. Contrariamente al cane, il gatto non è portato
al servilismo, possiede uno spiccato senso del ridicolo e il
timore di "perdere la faccia" spesso impedisce al gatto
di imparare i giochi più elementari. Si tratta inoltre
di un animale estremamente prudente. Se lo si mette fuori dalla
casa di notte, resta sulla porta finchè i suoi occhi non
si sono abituati alle tenebre. Se si trova in pericolo e non
trova alcuna via d'uscita, non esita a difendersi con estremo
coraggio: dritto sulle zampe, con i peli eretti, inarca il dorso.
Non si tratta di una reazione dovuta alla paura, bensì un
gesto destinato a intimidire l'avversario apparendo più grosso
di quanto non sia in realtà.
Soprattutto
da cucciolo, ma anche crescendo, e' sempre un gran giocherellone,
adora correre e saltare, acchiappare fili volanti e palline,
giocare a mordere o litigare, ma sempre per finta. Se le litigate
fossero vere bisognerebbe scappare: due gatti in lite sono molto
peggio di due cani!!!
Solitamente una gatta diviene
atta alla riproduzione verso il quinto mese di vita. Proprio
a quest'età si ha il primo ciclo di accoppiamento. I cicli
appaiono abbastanza frequenti durante la bella stagione e possono
durare da un minimo di tre giorni a un massimo di tre settimane.
Se la femmina non viene coperta, inizia quasi subito un nuovo
periodo. I cicli si arrestano durante la gravidanza. In questo
periodo, il comportamento dei gatti si modifica completamente,
mettendo in evidenza tutto il loro istinto materno. La gatta
può dare alla luce nello stesso parto cuccioli generati
da diversi maschi, e ciascuno dei piccoli può risultare
di padre diverso. In media la gestazione dura 62 giorni, ma anche
in questo il gatto ha caratteristiche peculiari, infatti si hanno
variazioni tra un minimo di 56 e un massimo di 69 giorni. Prima
del parto la femmina prepara per i suoi piccoli un giaciglio
morbido in un angolo tranquillo. Se il gatto vive in casa sara'
opportuno che a preparare un giaciglio adatto ci pensi il padrone,
creando una zona intima e nascosa dove la gatta possa in tranquillita'
ritirarsi a partorire quando sara' il momento. Il suo istinto
la spinge a nascondere la prole affinchè il padre non
la scopra, poichè non esiterebbe a divorarla.
Assistere
al parto di una gatta e' un'esperienza indimenticabile, vedere
con quanta naturalezza compie i gesti giusti, trova la posizione
ideale, vedere l'amore con cui pulisce i gattini appena nati
e la loro immediata voglia di vivere, quando si attaccano alle
mammelle per prendere subito il primo latte. E' un'esperienza
che ho avuto la fortuna di vivere tre volte con i miei gatti,
ed ogni volta e' stata unica e memorabile. In questi momenti
la gatta, come una partoriente umana, ha bisogno di sostegno,
di parole dolci, di coccole ed apprezza avere accanto il proprio
padrone.
La gatta si dimostra un'ottima
madre, attenta ai propri cuccioli, sempre pronta a nutrirli ed
a pulirli. Il gatto è essenzialmente un animale carnivoro
ma nell'ambiente domestico diventa per necessità onnivoro,
adora il pesce in qualsiasi versione o forma. La loro alimentazione
domestica e' abbastanza varia, i veterinari consigliano di preferire
croccantini ai cibi in scatola.


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